L’eterna città dell’amore, Venezia dai mille specchi d’acqua in cui si infrangono splendidi palazzi antichi.

Ne avrete sentito parlare in infinite occasioni, vero? Per questo vorremmo regalarvi qualche curiosità riguardante la splendida e magica Serenissima.

La prima riguardante la storia, la seconda che racconti una vecchia tradizione, la terza che parli di un luogo antichissimo e l’ultima sulla gastronomia:

  1. Perché due colonne di palazzo Ducale sono tinte di rosso

Sebbene sarete passati molte volte davanti a Palazzo ducale, magari non avete fatto caso alle due colonne rossastre che si distinguono dalle restanti di colore bianco, oppure se le avete viste magari non avete approfondito l’argomento.
Ebbene, sono state tinte per ricordare e mostrare dove venivano pronunciate le sentenze di morte, e dove il Doge assisteva alle cerimonie. Si dice che nei casi degli aristocratici, questi ultimi venissero impiccati proprio tra le due colonne. Ovviamente il colore è per ricordare il sangue versato.
Tutti i condannati a morte venivano giustiziati con la testa volta verso il campanile di San Marco, in modo da poter guardare l’ora della propria morte.
Di notte poi si possono notare due lucette sempre accese in memoria di uno dei rari casi di errori giudiziari della Serenissima, l’esecuzione dell’innocente fornaio Piero Tasca.

     2.  Avete mai desiderato una medicina che curi ogni male?

A Venezia esisteva, ed era la Teriaca. Questa miscela è stata inventata, si dice, da Andromaco Il Vecchio (I secolo d.C.), ed era un composto a base di di veleno e carne di vipera con l’aggiunta successiva di quasi 50 ingredienti (tra cui oppio, mirra, cannella, liquirizia, genziana, valeriana,..ecc).
Era convinzione comune che curasse mali come: peste, colera, varicella, morbillo, mal di stomaco, ictus, impotenza, paralisi e febbri.
L’utilizzo di massa di questa “pozione” continuò fino alla metà dell’Ottocento!

      3.  Le sculture sul ponte di Rialto

Un luogo antichissimo che è d’obbligo visitare, risalente al 1097, la parte riguardante il pesce è uno dei cuori pulsanti di Venezia, dato che la sua gastronomia si basa prevalentemente sui prodotti ittici freschissimi. Un’altra parte è dedicata invece alla frutta e agli ortaggi. La loggia che oggi ospita il mercato risale agli inizi del 1900 e scolpiti sulle sue colonne troverete numerose creature marine, ma anche il sole e le stelle, così come rose dei venti e fiori.

       4. Un must culinario: il bacaro

Parlando invece di posti dove assaggiare qualcosa di veramente tipico e delizioso, dimenticatevi per un pò dei ristoranti e provate un tradizionale Bacaro (un nome che riporta ai venditori di vino, e ad un’espressione dialettale “far bacàra” quindi festeggiare in onore di Bacco). Queste piccole e suggestive osterie hanno l’aspetto di pub molto modesti, d’altronde in passato erano frequentati da gente povera o da chi era di fretta: qui avrete modo di assaporare i “cicheti”, piccole porzioni di cibo (sarde in saor, uova, baccalà, acciughe, polpette, seppioline, alici marinate e molto altro), accompagnando il tutto con un bicchierino di vino rosso o bianco.
Le più famose sono:
“Cantinone degli Schiavi” zona Dorsoduro
“I Rusteghi” in zona San Marco
“Il Paradiso Perduto” in zona Cannareggio,
“Osteria al Portego”, Sestiere Castello.

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